Farsa Madri

farsa Madri

Due esseri  disturbati: Gertrude che si crede la madre di Amleto e il suo amante Claudio megalomane e un po’ balordo. Hanno investito con la macchina  il marito di Gertrude e fratello di Claudio. Un fatto di cronaca nera….dal castello di Elsinore alle pendici del Gargano.

I due Gertrude e Claudio hanno molte cose in comune, ma è come se non sapessero niente l’uno dell’altro, se uno di loro si perde nella confusione l’altro vanta idee chiare.

Discutono di tutto: di tradimenti, di amnesie, di peccati, di passioni, del mangiare e certe volte anche d’amore, unico sentimento che scompagina la loro memoria e li accompagna  al silenzio  ostile …  finché non riaffiora qualche brandello disturbato di memoria e tutto ricomincia.

Intanto Amleto si aggira col suo amico del cuore e la  salma del babbo.
C’è del marcio sul Gargano……
Un paradosso che annega nella farsa.

Siamo partiti dall’humus della farsa toccando i suoi meccanismi ,il ritmo,le cadenze,le cromature.

Un tentativo di pura invenzione per arrivare ad una drammaturgia   eversiva verso maschere urbane contemporanee.


Stralci di recensioni

“Per rendere Shakespeare nostro contemporaneo, l’attore e regista pugliese ha rintracciato in due sbandati del Gargano personaggi che ben ricordano i protagonisti della tragedia… Attore impeccabile, Santagata, interpreta il vecchio Claudio con una naturalezza che raramente si incontra in teatro. Sa essere intenso senza mai esagerare, dosa sapientemente i movimenti e modula con destrezza la voce…”

G.Vitali Rosati, “Corriere Fiorentino”, 24 febbraio 2010


Intervista a Santagata, Sara Morandi, La Nazione, 10 febbraio 2010