Katzenmacher

ideazione e regia: Alfonso Santagata
con: Alfonso Santagata e Claudio Morganti

Katzenmacher, uno spettacolo come tentativo di teatralizzare un mondo inferiore, la pratica quotidiana di una violenza fatta di sordi contrasti. E la violenza emerge da ricordi annebbiati ma sempre caratterizzati da un profondo dolore. Due i personaggi: unici connotati la loro fisicità, la gestualità strozzata, i corpi continuamente martoriati da una sofferenza viscerale.

Il conflitto dunque diventa struttura portante, protagonista ma soprattutto testimone dell’affiorare ossessivo di una memoria, di un ricordo che ripercorre momenti realmente vissuti e terrori irreali; come i sogni degli adulti che risalgono ad una infanzia in cui più che mai labile diventa il confine tra reale e fantastico. E nel corso dello spettacolo a volte è solo una filastrocca infantile che martella la mente in maniera ossessiva. Ed il prezzo da pagare per spezzare il rapporto crudele tra memoria e conflitto sta nell’abbracciare una violenza “altra”, vestita diversamente, calcolatrice, criminale, demente, in breve più contemporanea.

L’orchestrazione dello spettacolo si avvale di diversi registri e non rifiuta i risvolti anche comici di una situazione che, per eccesso di tragicità, sconfina a tratti nel grottesco. Ed il grottesco può essere una chiave interpretativa assieme all’ossessività di certe frasi ricorrenti, di un esorcismo inconscio della cognizione del dolore a cui si aggrappano puntualmente disattesi, i due personaggi.