Redmun

Redmun

ideazione e regia: Alfonso Santagata
con: Alfonso Santagata, Claudio Morganti e Cos Gradilone
scene e luci: Tullio Ortolani

Milano, Teatro della 14°, 19 novembre 1991

Sono partito da tre elementi:
– il quotidiano
– il teatro
i proclami
che sono sempre stati l’essenza/ossessione del nostro teatro.

Tre ricercati pericolosi per la società e per se stessi, si sono rifugiati in un teatro. Ognuno trova il proprio accampamento.
Il loro quotidiano è un’invenzione.
Il loro teatro è già scritto.
I loro proclami non hanno storia.

Primo (Alfonso)
è turbato fin dalla nascita dagli ideali: “La luna la voglio rossa, tutto il resto lo combatto e combatterò fino alla fine dei miei giorni, quando sono stanco e mi siedo e guardo la luna, ma la voglio rossa, il giorno che non è più rossa io mi arrenderò, lo giuro, mi arrenderò”.

Secondo (Claudio)
è scosso dal teatro, s’identifica con Riccardo III: “Se qualcuno ti chiede come mi chiamo tu lo sai come mi chiamo e sai anche cosa devi rispondere…. RICCARDO, tutti lo devono sapere, il mio nome è RICCARDO III”.

Terzo (Cos)
è l’altro, l’extra comunitario che vaga nella ricca Europa con tutte le sue mercanzie e i suoi affetti in cerca di fortuna.
Tre individui irrecuperabili che decidono di non arrendersi. Da molto tempo li stanno cercando.
Tra di loro intrecciano fili, tagliano diagonali impossibili. Affiorano brandelli di una memoria trasfigurata, rivendicano cose che non gli appartengono. Non vogliono rassegnarsi al silenzio, il loro grido è una battaglia già persa. Testardi come sempre vogliono mostrarsi al mondo, pensando che il mondo si sia assopito in un sonno profondo…. vogliono scuoterlo.

Alfonso Santagata