Se La Nuì

se la nuì

ideazione e regia: Alfonso Santagata
con: Giulio Baraldi, Chiara Di Stefano, Rossana Gay, Johnny Lodi, Mariano Nieddu, Francesco Pennacchia, Massimiliano Poli, Alfonso Santagata, Federica Santoro
assistente alla regia: Chiara Senesi

“Se La Nui” è quello che nella mia scrittura drammaturgica chiamo l’emergenza, cioè qualcosa che ho dentro e me ne devo liberare, può essere uno stato febbrile dettato dalla confusione (che attacca continuamente), uno stato d’animo indefinibile che crea un’inquietudine intensa.
Il terribile vuoto che ci circonda, !a vanità dell’esistenza mettono disperatamente di fronte a questa realtà assurda a questo paradosso che bisogna minare con l’ironia e lasciarsi interrogare da un enigma più forte, ampio e profondo.
Questa volta voglio affrontare il mondo degli esclusi, partendo dagli attori in quanto esclusi e creando un microcosmo infettato in rivolta che non è intenzionato agli antibiotici, ma la loro bandiera è l’infezione.

APPARIRE per SEMBRARE scriverò sul corpo dell’attore la propria partitura indagando sull’ esperienza emotiva di questa realtà spastica ormai frutto del vuoto che ci circonda.
Se i materiali devono nascere dalla realtà senza avere la presunzione di essere un cronista del proprio tempo il come/teatro deve avere sempre la sua visione anarchica dell’essere e del suo dissolversi.
Questa volta il quotidiano è la causa e la notte il caos.

Johnny svolge un lavoro notturno impegnativo e responsabile è alla centralina telefonica per chiamate urgenti, un lavoro che non si può definire normale, il giorno dorme e la notte lavora e di lui dice continuamente “non saprei cosa fare di giorno, meno male che questo lavoro mi permette di dormirci sopra” ; sulla stessa scrivania c’è un altro telefono quello di un albergo a ore, il cui proprietario dorme. Johnny dà le disponibilità delle camere: è il suo secondo lavoro.

Johnny è un fan della notte, il suo ufficio fino all’alba è aperto a tutti coloro che amano la notte, ma anche a quelli che la detestano perché il sonno è svanito e sono rimasti solo gli incubi, gli indecisi, i disperati, i confusi, nel suo ufficio si concentra un microcosmo di cellule impazzite, che Johnny deve gestire parallelamente al suo lavoro, ma per lui è come sempre la prima volta, con lo stesso impegno e lo stesso amore, dirige la sua carcassa affollata in alto mare .