Sonno rubato

ideazione e regia: Alfonso Santagata

con: Annig Raimondi, Alfonso Santagata e Ignazio Pacces
assistente alla regia: Chiara Senesi e Riccardo Magherini

Milano, Tearo dell’Elfo, 12 ottobre 1993

Teatro d’autore non è un genere come molte volte è stato definito, ma un mondo, un modo di essere, una concezione propria del mondo e del teatro.
Abbiamo sempre proclamato un teatro della differenza, l’unica salvezza da un teatro di tendenza o di facile accademismo, sempre in agguato sopratturro in questo momento. In questi tredici anni di lavoro ho individuato nella mia scrittura drammatica due percorsi:
1- L’EMERGENZA
2- LE TENTAZIONI

L’EMERGENZA è qualcosa che puoi avere dentro da sempre oppure averla appena incontrata: devi liberartene subito, non c’è tempo.
Questa volta la TENTAZIONE è Shakespeare/Verdi: Macbeth/Macbetto. Quando parlo di TENTAZIONE non intendo l’operazione letteraria, una sorta di genere troppo abusato nel teatro italiano. Per me la TENTAZIONE è possedere qualcosa di tuo da un altro, il tuo sguardo rubato a un altro: un innamoramento di sentimenti che sono già tuoi.
I personaggi:
1- Lo smemorato Macbeth/Macbetto
2- La sonnambula/alcolizzata Lady
3- Il servo/ombra
“Impiccate tutti coloro che parlano di paura”
La storia vissuta come in un incubo, il dramma da cui affiora il melò e dove l’agonia dei sentimenti provoca lo stridore del melodramma. Tutti grondano di sangue, vittime ed assassini, il sangue non vuole andare via dalle mani, né dal volto, né dai pugnali: la tragedia dell’ambizione e della paura.
“Tutto si svolge di notte….”Quel domani non vedrò mai il sole”
Macbeth ha ucciso il sonno, il sonno è svanito, sono rimasti solo gli incubi: la notte delle congiure- la notte dei confusi- la notte degli oltraggi- la notte violata- la notte della vergogna- la notte ignobile- la notte del sonno rubato. Tutto in quella notte che non vuole passare, come se il giorno fosse sparito per sempre e non avesse più intenzione di tornare. I fantasmi, gli attori segnati dai loro personaggi, feriti dai loro personaggi, forse ci hanno creduto troppo, la loro fragilità ha ceduto. Tutto è già successo, tutto si confonde, il disordine prende il sopravvento, la notte è stressata va a letto.

Alfonso Santagata